Sul passato, sulla memoria, sui meandri della mente in azione: Harold Brodkey
Sul
passato, sulla memoria, sui meandri della mente in azione: Harold
Brodkey
Harold
Brodkey
Storie
in modo quasi classico volume 1 e 2
Mondatori
prima edizione 1992
Harold
Brodkey
The
Runaway Soul
Farrar,
Straus & Giroux 1991
Harold
Brodkey
Amicizie
Profane
Mondatori
1994
Il
passato in fondo lo costruiamo.
Accatastiamo ansie, anni e pensieri.
Lacrime, sbronze e frantumi. Il passato è la musica del quotidiano
ordinario e come la nostra memoria filtra, come la nostra memoria
trasfigura, mistifica, inganna.Il passato lo andiamo a trovare per
capire dove stava la trappola, allora. Lo plasmiamo, lo riportiamo in
vita con meccanismi consci e inconsci. Il passato è nella
sostanza della mente avvolta dalla confusione interiore da cui
viene invasa, materia della mente il passato e il ricordo e tutto
questo a disposizione delle percezioni che filtrano il mondo. Quindi
la mente viene cambiata dal mondo, quella mente che del passato
è il deposito, un deposito carico di tutta l'irriducibile
complessità della natura umana e che inizia a riempirsi di
odori, acquose impressioni, fin dai primissimi momenti in cui
la capacità percettiva si sviluppa:”Nel
roseo pallore perlaceo della mia latenza precoce, il silenzio in
codice dell’inspiegabile spettacolo in tutto il suo basso splendore
di significati appassionati, sembrava essere il centro della distanza
degli adulti,…l’infanzia è un recinto che racchiude un fato di
famiglia. Sono stato questo bambino in questa casa e mi è toccato in
sorte di diventare uno che ha sempre amato coscientemente e che ha
desiderato l’amore, spesso in modo tetro, ma anche, spesso, con
divertimento..”*. Elementi
del passato, soprattutto di quello dell’infanzia, non facciamo che
ricercarli per tutta la vita, li inseguiamo, percorsi ,devastati
dalla nostalgia di “ ..Alcune
componenti di una consapevolezza precoce dell’amore sono un braccio
di mare salato e il bagliore dell’acqua fuori dalle finestre di una
stanza. Le pareti della stanza e i rumori esterni, e i passi, i
giochi, le presenze e le voci all’interno. E indecenze da camera
dei bambini, l’invadibilità del proprio corpo e la capacità di
invadere, con la propria voce, con le mani, le labbra e i sorrisi
l’intimità altrui e di smuovere l’aria…e la sbalorditiva
concentrazione dell’infanzia se della fanciullezza su questioni di
ordine fisico; una concentrazione ammantata di preoccupazione, il
tutto mescolato con la creazione del mondo…. La chiatta là fuori,
nell’ombra del rio, l’aria acquosa- con quanta indecenza e
completezza , allora, amiamo le persone e i momenti, l’attenzione e
la luce, quanto ci sforziamo di controllare e governare le cause e i
custodi di sensazioni desiderabili..*”Harold
Brodkey, che venne definito da molti “il Proust americano”
dichiarò:”
La mia narrativa è tutta lì, nei misfatti della memoria. Io cerco
di rendere lo spessore della memoria che è molto diverso dalla
realtà, usando una scrittura che fa parlare il lettore”. In
effetti è in questa avventura epica, tragica, ironica, sessuale,
esagerata, nei territori della coscienza e dei sentimenti la
grandezza di questo scrittore, che per farlo inventa un linguaggio
mai letto. Un linguaggio- voragine( splendidamente reso,
italiano, con una abilità che lascia senza fiato e un talento da
Zelig della parola capace di addentrarsi nella sua sintassi barocca
composta di frasi lunghissime, di parole composte, di avverbi
inventati da Delfina Vezzoli che è come se, invece di tradurre,
fotografasse parole e apparissero, per incanto in Italiano, ho letto
e riletto Brodkey anche in inglese e posso ben dirlo )
Harold
Brodkey nacque nel 1930 nell’Illinois. E’ vissuto a lungo a New
York. Molti, e io sono fra questi, lo considerano uno dei maggiori
scrittori americani del secolo scorso e anche di questo. Inarrivabile
ancora, intangibile nel suo groviglio di parole- bagaglio, parole
rispolverate, rinnovate, che comunicano l’incomunicabile, il
nascosto, il vagheggiamento balbettante del ricordo. Dopo i
racconti di “Primo amore e altri affanni”(1958) , ormai purtroppo
introvabile in Italia, pubblicato prima da Bompiani nel 1962 e poi da
Sella e Riva, per anni ha poi scritto solo su riviste. Nel 1988 sono
apparse le sue “Storie in modo quasi classico”, tradotte in tutto
il mondo. “Amicizie profane”, anche questo ormai introvabile se
non in qualche biblioteca, libro che è stato scritto nel corso di un
lungo soggiorno di Brodkey a Venezia nel 1992. Poco prima , nel 1991,
aveva pubblicato il romanzo a cui aveva lavorato per più di 30 anni,
“The Runaway Soul”,( L’anima fuggitiva) TRAGICAMENTE mai
tradotto in Italia( al contrario di altri paesi come la Francia che
non si sono lasciati spaventare dalla lunghezza e dalla apparente
difficoltà del libro). E’ un’opera grandiosa, dove,
utilizzando i materiali grezzi del quotidiano, Brodkey ha creato una
avventura epica e comica della coscienza, ha attuato una
meticolosa e geniale esplorazione della memoria, ha ricostruito
percezioni, smantellato luoghi comuni, interni ben arredati,
moralismo benpensante, è risalito alle origini partendo dal corpo e
corteggiando la memoria, rincorrendola, scandendone il tempo,
facendosi metronomo: ha scrutato e narrato, come mai nessuno
prima di lui, le fluttuazioni di una mente in azione con audacia,
ironia e visione profonda. Un romanzo con passaggi di
incredibile lirismo che si alterna a una strepitosa lucidità, a
ironia e stile meraviglioso. E’ un romanzo non accessibile nella
nostra lingua e INDISPENSABIlE per qualsiasi ragionamento sul passato
che agisce, lavora, interviene sul mondo interiore, perché in questo
capolavoro Brodkey ci ha aperto una porta fornendoci un accesso
al mondo interiore di un essere umano, e a “ the
runaway soul, flying, and trying and crying and lying and
dying..” **E’
un libro, come quasi tutti quelli di Brodkey che ha il potere di
cambiare la capacità del lettore di comprendere la sua vita e il
mondo,e ha il potere indiscusso di incantare attraverso la
sinfonia del suo linguaggio che si può accostare alla Passione
secondo Matteo di Bach per grandiosità tragica e per capacità di
elevazione. Brodkey è morto di Aids nel 1996 non prima di avere
scritto “Questo buio feroce, storia della mia morte”, Rizzoli
1996, la cronaca dei due anni trascorsi dalla diagnosi della
malattia. Per alcuni critici fu un megalomane, per altri un genio
indiscusso, per molti entrambe le cose. Nel secondo volume delle
“Storie in modo quasi classico” c’è un racconto strepitoso(
tutti sono bellissimi ma questo rimane impresso nella mente del
lettore, nella pancia, nelle budella), si intitola:” Storia per lo
più orale di mia madre” e ruota intorno agli stessi temi di
ispirazione originaria autobiografica, sui quali ruota tutta la sua
produzione, riuscendo, ad ogni libro, ad allargare ancora di più
quello spiraglio sulla mente, sulle sue increspature, sugli inganni
del passato, sugli sgambetti della memoria e delle percezioni. Inizia
così:” Le
voci hanno qualcosa di strano nel ricordo- pensate al ricordo come a
una camera, a uno stato, a una condizione della mente, e alla mente
che corre come a una macchina o a una cometa: ecco allora che in una
simile condizione la voce interna, la voce ricordata è strana, o
almeno lo è nel mio ricordo. Ci sono suoni grigi e non modulati,
parole impossibili da identificare- insomma è un
borbottio…talvolta..non riesco a distinguere le parole, benché
pare che io sappia di che cosa sta parlando quella figura..” Ci
sarebbero molte altre cose da dire su questo scrittore e altre
angolazione da cui partire per avvicinarsi alla sua opera, ma quella
della mente che fluttua, che naviga,
che ondeggia, dal passato al presente, fra le associazioni più
bizzarre, fra i collegamenti più imbarazzanti, imprevisti,
animaleschi, feroci, è senza dubbio la principale. Quella che può
portare a leggere la sua prosa che, in qualche modo simile a una
cattedrale del linguaggio, rende udibile il mai sentito, quello che
sappiamo solo toccare, tutto quello per cui di solito mancano “le
parole per dirlo.” Libri, i suoi, necessari.
*da
“Amicizie profane”
**da
“Runaway Soul.
Notizie
sull'autore e due straordinarie audio
interviste http://en.wikipedia.org/wiki/Harold_Brodkey
Qualcosa
su Primo amore e altri affanni( First love and other sorrows) il suo
primo libro, ora introvabile, dal cui titolo questo spazio ha
mutuato il suo nome, in
omaggio http://www.letturaweb.net/jsp/raccolte/llcs/lettura.jsp?id_lettura=16
Sempre
di questo libro una recensione di Valentino
Sossella http://xoomer.virgilio.it/v.sossella/amoaffa.htm
altre
notizie
e
la certezza che di questo autore parleremo ancora.
Commenti
Posta un commento