Frammento. Le mie labbra per te come per nessuno mai.











quattro giorni fa quattro giorni quelle parole le parole che
quattro mesi quattro secondi la sabbia fra le dita, era calda, calda di baci e colazione veloce, calda di sguardi e carezze, e sempre quelle parole che.
Ma lo sai? Ancora  non credo. Eppure.
 Le ho assorbite  le ho rilette. ho sentito, ho capito male, ho cercato sostegni, quel modo di concludere  una frase,così intimo, così preciso, quel modo che conosco a memoria, non lo ascolterò, sparirà la tua fisionomia e la tua musica
 mi sono ubriacata di parole e poi. 
consapevolezza, inchiostro, dita grondanti, viaggio, Jnfinite Jest,  Anne Sexton  e il suicidio anche se "Dio è nella tua macchina da scrivere" Anne e il dolore, Paul. B. Preciado sull'amore o sulla non esistenza dell'amore di coppia, mai,  si moltiplica l'amore, la coppia ne rinchiude l'alienazione, ogni definizione lo smembra,  eppure.




 Anne Sexton, Anne Sexton. Ricorre ritorna.

le labbra a te come nessuno mai e quell'assoluto, quella gelosia feroce quando inciampai, quanto ho immaginato di poterlo avere quel nostro tutto che ci trasporta come tsunami, quel riflugere, quella guerra di abbandono,  quell'ambizione onnipotente, quella spettacolare vergogna.
quattro giorni fa quattro mesi quattro secondi, la sabbia fra le dita le parole che.
la mappa cittadina si fonde con i confini del mio corpo, ritrovare quel sorriso, mi mancava come mancano le dita ferite e avvolte di garza, le dita guerriere, le dita mia sconfitte, mi mancavano come sempre e da sempre mancano le felicità appena intraviste, il ritrovare quel sorriso, il delicato incedere,  la vita, la sottoveste,l'opera, la maglia blu, bastava talmente poco, Belgrado ritornerà, i Balcani sono furia  ma oltreGottardo c'è  la matrice, Zurigo. Bastava talmente poco talmente poco.( Hai lasciato slabbrare tutto? ho lasciato slabbrare tutto?)
Limmat, l'acqua al posto del sangue, Kreis 4, labbra svelate, labbra offerte, labbra a te come nessuno mai, Limmat e ritorni, ritornare senza tornare, Odessa per divagare, cristallo, Odessa per avere paura, albero di cristallo, Odessa per famigliarità, Budapest che diventa reale, ma tu?
donarsi, prima donarsi, poi ancora donarsi e donarsi e perdersi e sentire quell'integrità furiosa, quell'epica senza riguardo, quattro giorni un bacio, il cristallo negli occhi, il cristallo sotto i piedi, la forza, ti dicevo ( o forse solo pensavo o forse scrivevo senza dirti) ti ho conosciuto che ero quasi ragazza, e adesso? adesso c'è la guerra, dicono guerra, dicono atomica, adesso nominano il tabù di Sartre, adesso noi, noi sempre, quattro giorni, credevo quattro mesi, o quattro momenti, quella sinfonia sarà prima davanti alle rocce aspre, al ponente del necessario esserci insieme e soli e vicini, dopo ospedali plurali che le moltiplicazioni in fondo sono sempre state le nostre storie le nostre dimensioni, e tu e il mare, e tu e i gabbiani, eppure vivo solo se,
eppure vivo solo se.
Odessa Zurigo Banja Luka, Belgrado Londra, Nizza (Budapest adesso)
eppure vivo solo se
Labbra a te come nessuno mai.
Odessa Parigi Zurigo Banja Luka Ponente Ligure Bologna Nizza
Labbra per te come per nessuno mai.
Sebastopoli Bosforo Milano Stazione Milano  Ventimiglia, Intercity Regionale Frecciarossa biglietto economy
Labbra, orfane sempre
Marsiglia Londra sospesa Londra pensata, Banja Luka, Zurigo sempre, Zurigo stazione Zurigo cristallo, attese, quattro ore un istante, mai più a Zurigo, domani partire.
Inchiostro, dita grondanti, necessità e le lab. ( la voce si blocca, la mano si intoppa)
le labbra che credevo tu.
Labbra che generano. (dicevi) Labbra che si fanno madre e padre e noi che impariamo a esserCI genitori
Labbra, tutte le labbra, a te come nessuno mai




Francesca Mazzucato

( questo frammento è apparso in forma leggermente diversa su Books and other sorrows nella sua transizione sulla piattaforma di D. di Repubblica. Potrà essere modificato, ancora e ancora. Oppure no, non lo so adesso, non l'ho mai saputo)
Con Anne Sexton e Hardy, sorelle e guardiane.

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