La città dentro [uno stralcio]

Sono improvvisi.
Momenti di svolta nella città sconosciuta, tormenti senza cognizione.
La città dentro.
Deborda. La vomiti, per percorrerla la assali.
È la tua memoria, il tuo sguardo d'amore, la viltà e la vita nello stesso specchio scheggiato che resta appeso ed infame, nella stessa parete della tua stanza di niente, fra il tavolo, gli avanzi e i libri impilati sghembi.
Nei frantumi in bilico ti vedi, la vedi.
La ferita che non si può comporre.
Manca il fiume come se mancasse un arto e forse sei monca senza sapere come, solo il perchè, quello è certo, marchiato sul polso destro e nel ventre.
Marchiato oltreconfine, oltreGottardo, oltreoceano.

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