Le tue cose ti sopravvivono/Giornale dell'assenza
Le tue cose ti sopravvivono. Quando c'eri non lo pensavo, non lo si pensa mai di nessuno e di nessuna cosa ma gli oggetti, i vestiti, le montature degli occhiali, le penne, i ricordi di viaggio e i soprammobili, se non si logorano o se non si rompono spesso ti sopravvivono e prendono strade strane e impensabili, se restano dove stavano sempre.
Possono riempirti di lacrime improvvise e farti ricordare che non ci sei, sei assoluto silenzio e no, non penso davvero che mi ascolti. Mi piace tentare di sorridere e credere che mi leggerai, ma tutto quello che scrivo adesso,, in questo memoir, arriva troppo tardi per te. Serve a me, è la mia funzione, raccoglitrice di frammenti e redattrice di varianti. ( ossia ora scrivo quello che nessuno mi ha dato la possibilità di dire in un momento di commemorazione pubblica, e ci aggiungo tutto, proprio tutto quello che è rimasto un insoluto, un perché vuoto dentro, una possibilità che non torna.
“...prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli..”
Ci siamo spartiti le tue cose come pezzi di un'ostia. La mamma è stata in un piccolo laboratorio e ha fatto allargare un paio delle tue scarpe più belle che Filippo vorrebbe riuscire a portare. Esistono artigiani che allargano le scarpe perché possano sopravvivere ed essere indossate in altre occasioni, perché possano fare altri passi, percorrere altre strade, non fermarsi.
Invece la stilografica Montblanc Meierstück Gold Coated non funzionava, così Gianfranco l'ha fatta riparare meravigliosamente, la gioielleria di Imperia l'ha mandata per farla aggiustare fino alla casa madre ed è tornata perfetta e funzionante, nella scatola originale avvolta da un fiocco. Ha preso l'inchiostro celeste che ti piaceva e la usa tutti i giorni, il tuo tratto prosegue su appunti e ricette.
Io la mia l'avevo già venduta su eBay tempo prima.
Inconsciamente non volevo far proseguire niente o avevo bisogno di soldi. Ho imparato dopo tanta fatica a tenerli e a risparmiare.
Le Montblanc le avevo prese quando mi ero creata un piccolo momento laico di commemorazione totalmente individuale. Ero venuta in via Goito, ero rimasta nel tuo studio per un po', da sola. Era marzo, poco dopo l'evento, e anche se avevi 89 anni ed eri in ospedale, pareva per un controllo, pareva per una precauzione, la possibilità di riprenderti dopo qualche lieve problema renale, non sembra mai per sempre. Credere ai persempre è un grande inganno doloroso, una gabbia da cui uscire in rincorsa.
Una parte della mia infanzia, via Casaglia, Cesenatico, Numana, il polpettone di tonno, una gran parte delle mie rabbie, i ricordi, i dispiaceri, i rimpianti, le fughe e le follie, il tuo tono cattivo, la paura e i ritorni, tutte queste cose sono sparite con te, tanta energia sprecata per qualcosa che dura meno delle scarpe e delle Montblanc.
Ne avevi tante di belle penne, appoggiate come vecchie Bic in un contenitore vicino alla scrivania, ho chiesto a Filippo, mi ha detto di prendere quelle che volevo.
Quella delle scarpe è storia più recente. A Filippo vanno bene solo alcune, Riki ha preso quelle più sportive con i lacci e poi un paio di mocassini Church's che nuove costano quasi mille euro.
Se li cerchi sul sito internet resti ammaliato dalla grafica geometrica, dall'eleganza mai esagerata ma sussurrata della proposta
“Church's veste il tempo libero di eleganza senza tempo”
La scarpa Shannon invece è realizzata con un unico pezzo di cuoio, e a vederla sembra uscita dall'armadio di qualche principe contemporaneo, e così le altre.
Riki dal nonno non ha avuto nulla ma io gli ho regalato una penna che avevo preso insieme alle Montblanc. Volevo potergli fare una sorta di risarcimento. Una penna d'oro, non mi ricordo la marca, ma almeno che un altro oggetto del nonno prendesse una strada nuova ( non eri mai stato a vedere la casa di Riccardo e di Daria, poteva essere interessante, io la trovo sempre commovente. Forse eri già troppo stanco e zoppicavi solo nei luoghi necessari)
Filippo ha proposto a Riki di provare le scarpe e di prenderle. Di prenderle comunque. Riki ne ha prese solo alcune.
Lui era timoroso, ritroso in qualche modo, il nonno c'era stato poco nella sua vita, forse un po' negli ultimi anni, nel tempo della fragilità. Io ho insistito con Riki che è poi andato da Filippo. Le scarpe Church's sono state vendute nel suo negozio online in due giorni, io gli ho regalato la sponsorizzazione, e un acquirente dei Paesi Bassi si è fatto avanti.
Essendo usate ha guadagnato un po' meno, ma niente male.
Riki ama vendere online ed è molto bravo. Di solito vende DVD Blue Ray di cui ha una collezione esclusiva e fornitori segreti dove ne trova sempre. Coltiva sezioni di cinema coreano e di film classici francesi, li guarda, e poi li vende.
Le tue scarpe
chissà in quale casa arriveranno? Cammineranno strade che tu avevi
già camminato da ragazzo quando giravi l'Europa del Nord in
autostop, ed era strano e singolare in quegli anni. Gli anni
giovanili delle promesse e della libertà quelli che da bambina mi
raccontavi ipnotizzandomi di meraviglia sono svaniti con quella
libertà che respiravi in strada, fermo negli angoli a fare
l'autostop, ora andranno le tue scarpe da quelle parti senza i tuoi
piedi, le tue gambe, il tuo ginocchio dolorante, i tuoi vestiti da
sartoria, i tuoi momenti tristi, la tua tristezza della fine, la tua
rabbia verso le fini, quando serviva un Tavor e la musica classica,
quando probabilmente chiamavi Filippo che era nello studio accanto e
arrivava, arrivava sempre, credo gli manchi ancora non arrivare da te
quando lo chiami . Andranno da sole, “come nuove”, “appena
acquistate”.
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