Monica Sabolo. Una recensione vintage e il nuovo romanzo EDEN


 Questa recensione è una della serie "vintage books" perché è del 2015. Ma io ho amato molto questo libro nel quale mi sono riconosciuta, rispecchiata, del quale ho sentito pezzetti dentro di me, Da poco è uscito un nuovo romanzo di Monica Sabolo, e ne approfitto per riproporre la mia segnalazione vintage e una segnalazione del nuovo romanzo in attesa di parlarne in maniera più approfondita. Il tema per lei centrale dell'innocenza perduta mi interessa moltissimo e lo ritengo necessario.


E forse è vero che questa storia non ha niente a che vedere con lui, l'essere amato. Oppure ogni amore contiene una componente che offusca, che depista su percorsi  d'estasi e disperazione, che produce ansie e nevrosi. Non si sa. Non occorre nessuna conclusione e questo libro non conclude, non rasserena. Ha un sottotitolo orrendo "Manuale d'amore per donne intelligenti" e una quarta di copertina oscena dove c'è scritto "Così inizia il diario di questa Bridget Jones molto francese.."

All'inizio non l'avevo acquistato a causa di una falsa impressione che queste informazioni forniscono sulla reale sostanza narrativa di un libro bellissimo, originale e disturbante. Se paragonare l'io narrante del romanzo di Monica Sabolo a Bridget Jones è stata una strategia di marketing chi l'ha decisa dovrebbe cambiare mestiere e chi ha scritto questa quarta di copertina dovrebbe dedicarsi ad altro. Davvero. In realtà è un computo di rovine, il catalogo della felicità quando arriva improvvisa e, nel vortice di una dipendenza amorosa e di un disagio profondo, ne si percepisce la caducità e l'impermanenza con una potenza drammatica .

" Terrorizzato dall'idea di un'imminente perdita, l'innamorato è attraversato da un'acuta intuizione:non durerà, o, peggio, non sta accadendo davvero,. Terrorizzato dall'idea di un'imminente perdita, inizia allora ad accumulare le prove materiali della sua felicità, come foglie raccolte in una giungla rigogliosa che, appiattite tra le pagine di un libro, perdono in un attimo i loro colori. Questa strategia di conservazione, comunemente detta "politica dell'erbario" si distingue per il suo carattere puerile. Cosa c'è di più triste, infatti, di un quaderno pieno di foglie di castagno che emanano un macabro profumo di marcescenza?"

Si tratta infatti di un libro illustrato, con cimeli, reperti, che testimoniano la relazione fra MS, l'io narrante, non a caso le iniziali dell'autrice e XX l'amato, sfuggente, narcisista, privo d'empatia ma non di disinvoltura. E di accendini che MS gli ruba, che fotografa durante il loro transito come fotografa guanti, libri, mozziconi di sigarette, tovaglioli dei bistrò. Sono le tracce di un amore  che nasce d'improvviso, forse più in lei che in lui. Che poi nemmeno muore, si scolora. E accettare la perdita dei colori- come la perdita di onnipotenza e vitalità dell'innamoramento- è una tragedia difficile da accettare. Scava allora MS nel passato, cercando di capire la possibilie ereditarietà della questione. E sono pagine struggenti, coraggiose e molto particolari. Come è particolare e coinvolgente la corrispondenza riportata, gli sms, la pagina intera dove l'autrice scrive

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e si manda la pagina via mail dall'indirizzo dell'ufficio a quello di casa.

Nulla è lasciato al caso, non c'è frammentazione e nemmeno consolazione. Solo un accettazione dello svolgersi e la scelta di una modalità- una variante- che è una scelta narrativamente potentissima, che nulla ha a che vedere con chick lit o altre assurdità e rende questo un romanzo molto speciale che non lascia indenni, che aiuta a guardare gli abissi dei nostri dolori ma anche quelli dei nostri incanti. Che, spesso, sono abbastanza simili.

EDEN


La quindicenne Nita vive in una riserva stretta tra un’autostrada e un’antica foresta minacciata dal progresso e sogna di fuggire da quel luogo senza futuro. Non crede più nella bellezza e nel potere del bosco da quando suo padre vi è scomparso in maniera inspiegabile, almeno finché una ragazza di città, Lucy, si trasferisce davanti a casa sua. La loro incerta amicizia adolescenziale risveglia in Nita la consapevolezza dell’esistenza di un mondo invisibile. Misteriosa e solitaria, Lucy si avventura spesso nei boschi, dove osserva le tracce di strani rituali… Pochi mesi dopo viene trovata addormentata ai piedi di un albero, nuda e coperta di ferite.

Cosa le sia successo, nessuno lo sa e la ragazza non tornerà più quella di prima. Nita è scossa dall’accaduto e farà di tutto per capire chi, o cosa, sia il responsabile.
Innocenza, colpa e castigo sono al centro del romanzo di Monica Sabolo in cui la foresta, luogo di pericolo e fascino, è un personaggio a sé stante. Combinando una prosa inquietante e una suspense implacabile, Eden mette in discussione la parte occulta e selvaggia dell’uomo, e la sua perduta innocenza, esplorando la nostra connessione con le origini e la memoria in un mondo sull’orlo dell’estinzione.

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